Analisi sul modello della Fed

Idee e Strategie di Investimento / Financial Times / 21 Settembre 2018


I rendimenti obbligazionari Usa sono aumentati fortemente nelle ultime settimane e sono ora superiori al 3%. John Authers suggerisce che questo è dovuto al fatto che il modello adottato dalla Fed è sempre stato imperfetto e che il crescente ottimismo sull'economia sta spostando sia le azioni che le obbligazioni.

Il mercato azionario americano è tornato ai record dei vecchi tempi, nonostante il mercato obbligazionario stia registrando una curva dei rendimenti a dieci anni che si alza del 3%. Questo dato è contro il modello di valutazione del mercato azionario ormai consolidato chiamato “Fed Model”. Il grafico mostra l’andamento di due importanti indici: la curva dei rendimenti decennale e gli utili dell’indice S&P500.

L’idea alla base del Fed Model si basa sulla comparazione di questi due indici che permette la loro valutazione. Un’alta curva delle obbligazioni in teoria sarebbe negativa per il valore delle azioni perché significherebbe una curva dei rendimenti decennale che si muove nella direzione opposta. Dal grafico è possibile che per un lungo periodo di tempo questi due indicatori hanno viaggiato in modo parallelo, almeno fino agli anni 2000.

In seguito la relazione si è rotta definitivamente: il mercato azionario è diventato molto costoso e allo stesso tempo la Fed ha contribuito all’aumento della curva dei rendimenti decennali alzando i tassi di interesse. Da quel momento in poi è venuta meno qualsiasi relazione tra i due indici; anzi sembrano muoversi in direzioni opposte.

Una delle ragioni è sicuramente data dalle operazioni di quantitative easing effettuata dalla Fed. Quando la curva delle obbligazioni si alza, tende a diffondersi un sentimento di ottimismo verso il futuro e si diffonde anche la certezza che presto si alzeranno i tassi di interesse. L’ottimismo obbligazionario si riflette anche nelle azioni per cui si è disposti a pagare un tasso più alto per le stesse azioni.