A 90 anni muore il promotore e simbolo della rivoluzione cubana Fidel Alejandro Castro Ruz; una storia straordinaria che per chi ha avuto modo di visitare il paese caraibico fino a pochi anni fa non ne poteva capire la sua natura sociale se vista da occhi occidentali e tanto meno anglosassoni: un paese povero e isolato dal mondo. La notizia della morte ha fatto il giro del mondo mentre l'Avana da un lato si è ammutolita nel lutto e un'altra ha manifestato per la sua scomparsa.

'Hasta siempre comandante', scrive il sito web ufficiale Cubadebate, in omaggio al 'lìder màximo'. Fidel, l'uomo che ha segnato non solo la storia di Cuba verrà ricordato per la sua capacità di coivolgere un popolo per quasi sessant'anni diventando una delle icona della storia comunista. Mentre i media di L'Avana si impegnano a "difendere 'La Revolucion' di Castro la situazione economica sembra oggi guardare ad un accelerato sviluppo dopo l'accordo che il presidente statunitense Obama ha firmato per togliere l'embargo e costruire relazioni commerciali tra i due paesi.

Il presidente eletto Trump, che in campagna elettorale si era espresso in modo negativo sull'accordo con Cuba sarà messo alla prova; le sue prime parole sono state "è morto un brutale dittatore". Per le strade di Little Havana a Miami continuano le scene di gioia e gli slogan contro "il dittatore" ormai scomparso.