Esplosioni nucleari per il miglioramento dell'umanità?
Il 2 dicembre 1942, un gruppo di scienziati dell’Università di Chicago realizzarono la prima reazione a catena nucleare di successo. Per molti le esplosioni nucleari sono associate ad immagini di desolazione, distruzione e cancellazione quasi totale di ogni prodotto umano nella zona del lancio.
Nel corso della storia però gli Stati Uniti hanno tentato di utilizzare l’energia nucleare in modo produttivo e per questo motivo il governo ha dato il via ad una manciata di iniziative per sviluppare “l’esplosione nucleare pacifica”. Il progetto più grande era chiamato “Plowshare” e puntata a rimpiazzare il TNT con esplosioni nucleari; gli ingegneri ritenevano infatti che l’uso dell’energia nucleare sarebbe stato più economico e più efficace.
Robert Rosner, fisico teorico all’Università di Chicago, ritiene che la cosa più importante fosse riorientare l’opinione delle persone, spostando l’energia nucleare dal campo bellico e introducendola in altre aree di utilità.
Nel 1961 iniziarono gli esperimenti in un campo di test poco distante da Las Vegas che venne presto definito come “la valle in cui crescono i funghi giganti”. Gli scienziati ritenevano che l’esplosione atomica potesse essere utilizzata anche per le grandi costruzioni come stadi o gallerie.
Una delle pìù grandi esplosioni avvenne nel 1962 e creò il cosiddetto “ Sedan crater”; la nuvola si alzò oltre i 100 piedi dal suolo, spostando circa 12 milioni di tonnellate di terra. Si cercò poi di utilizzare queste esplosioni nucleari nel campo petrolifero per il processo di estrazione, ma il problema principale erano le radiazioni che di diffondevano nel sottosuolo.