I costi economici per una repressione dell'immigrazione

Macroeconomia e Politica / CNBC / 22 Febbraio 2017


Francesco Ortega professore associato del Queens College di economia, analizza l'impatto economico della repressione all'immigrazione.
I settori più esposti alla repressione dell'immigrazione clandestina sono quelli dell'agricoltura, dell'edilizia e dell'ospitalità dal momento che hanno la più alta concentrazione di lavoratori illegali, il loro impiego potrebbe vedere un calo del 10%.

Negli Stati Uniti ci sono 7 milioni di lavoratori illegali che rappresentano il 5% dell'occupazione totale del paese. Analisi prevedono che la perdita di questa forza lavoro potrebbe far scendere il GDP del 2,5-3% ed ammontare ad un valore di circa 4,7 trilion di dollari nel corso di 10 anni.

Inoltre, se le entrate diminuiscono, anche il reddito federale ne soffrirà, scendendo potenzialmente fino a un trilione di dollari durante lo stesso arco di tempo.
Tutti questi dati sono stati elaborati solo attraverso le analisi dal momento che negli ultimi tempi, non vi sono stati casi di seria discussione circa la deportazione di un tal numero di lavoratori.

Per di più i dettagli del nuovo ordine esecutivo sono ancora sconosciuti quindi probabilmente il presidente degli Stati Uniti non sta parlando di deportare tutti i 7 milioni di lavoratori ma solo una frazione di essi, in tal misura i costi economici non verrebbero ridimensionati notevolmente.