Il penultimo giorno di apertura di Toys R Us
Toys R Us sta alla fine chiudendo i sui punti vendita in più di 800 spazi negli Stati Uniti. Dopo anni di lotte finanziarie dovute alla concorrenza di siti di e-commerce e rivali al dettaglio, Toys R Us ha presentato istanza di protezione dalla bancarotta (chapter 11) alla fine del 2017. A marzo del 2018, Toys R Us ha iniziato le vendite di liquidazione tra i suoi punti vendita.
I giocattoli vengono svenduti a cifre che toccano il 95% di sconto nei grandi magazzini di tutta l’America. Gli scaffali dei negozi sono completamente vuoti: è la fine di un’era. La grande catena di giocattoli ha iniziato quasi un secolo fa e ora sta chiudendo definitivamente; il suo fondatore, Charles Lazarus, aveva solo 25 anni quando ha fondato Toys R Us.
Nonostante il successo crescente negli anni, l’azienda non ha saputo rispondere con prontezza all’era digitale. L’entrata in scena di Amazon sul mercato del Web ha messo in grave difficoltà la catena americana. Con il tempo sono sorte le grandi catena discount come Walmart, Target e Kmart che hanno offerto una grande gamma di giocattoli a prezzi concorrenziali rispetto a Toys R Us.
Gli investimenti che vennero effettuati nel tempo per risollevare lo stato economico dell’azienda, non sono stati sufficienti e hanno peggiorato la situazione precludendo ulteriori investimenti. I cambiamenti sono avvenuti anche nel campo dei giocattoli stessi: sempre più bambini sono passati dal volere un giocattolo al volere un computer, videogames e tablet: l’intero business dei giocattoli è declinato brutalmente dal 1012 al 2017 di circa il 3,1% annuo.