Il significato della vita secondo Google

Innovazione e Tecnologia / Wall Street Journal / 17 Novembre 2017


Anche le domande soggettive o senza risposta a volte ottengono risposte apparentemente definitive. Ecco come sono e magri non funzionano gli algoritmi.
Il gigante delle ricerca online Google vuole diventare l’oracolo della maggior parte delle domande sull’esistenza.

Google gestisce già il 90% delle ricerche su Internet di tutto il mondo; la compagnia divenne il motore di ricerca più utilizzato al mondo costruendo il modo più facile per gli utenti di cercare informazioni e contenuti.
Ora la compagnia sta sviluppando un formato diverso: sta sperimentando una singola risposta sopra ogni altro risultato (“featured snippet”).

Google si affidava ad una soluzione chiamata “knowledge graph” che rendeva molto difficile l’uso completo delle informazioni totali. Per questo motivo oggi si affida ad un altro metodo ovvero lo “snipping” che sta però creando problemi perché spesso i risultati provengono da siti meno affidabili o danno informazioni sbagliate.


Google ha dichiarato che i risultati sono “un riflesso di ciò che le persone stanno cercando e sono parti di ciò che e presente sul web. Questo può portare a risultati che sono inaspettati, inaccurati o offensivi.”
Il metodo infine è stato oggetto di molte critiche poiché ha mostrato che Google era in grado di dare una risposta a problemi complessi con un solo risultato ed essendo Google una delle risorse ritenute più affidabili nel mondo, ciò avrebbe generato problemi.
Le risposte di Google rispondono a circa al 74% delle domande e hanno un grado di accuratezza del 97%, più di qualsiasi altro motore di ricerca.