La guerra è in declino, ma per quanto tempo ancora lo sarà?

Macroeconomia e Politica / The Economist / 08 Novembre 2018


Cento anni dopo la fine della prima guerra mondiale, le morti legate alla battaglia sono diminuite in tutto il mondo, ma i punti critici rimangono e nuove minacce si profilano all'orizzonte. La diffusione della democrazia tra gli Stati ha permesso la riduzione dei conflitti e dei danni ad essi connessi; tuttavia, ci sono alcuni Stati in cui le guerre si concentrano, in particolare Iraq, Siria, Afghanistan e Yemen.

Solamente nel 2017 ci sono stati più di 90.000 combattimenti. I rischi di combattimenti più estesi provengono dalla Corea che sta aumentando la sua potenza atomica, dalla Russia e dalla Cina che vede un progressivo peggioramento dei rapporti con i suoi Stati confinanti.

Gli Stati Uniti stanno ritirando truppe dall’Africa per rafforzarsi e tutelarsi in seguito all'escalation della tensione con Cina e Russia. L’Arabia Saudita sta aumentando i suoi armamenti tanto da essere il maggior paese importatore di armi dal 2013. Solitamente i paesi acquistano armi per prevenire lo scoppio di guerre, ma nella maggior parte dei casi è difficile che non vengano utilizzate.