La reazione occidentale contro l'affare cinese

Macroeconomia e Politica / Financial Times / 05 Aprile 2019


Negli ultimi cinque anni, la Cina ha speso importi senza precedenti all'estero, ma ora le acquisizioni si stanno prosciugando perché le preoccupazioni per la sicurezza nazionale preoccupano l'Occidente. James Fontanella-Khan e Arash Massoudi, esperti di finanza aziendale e commercialisti del Financial Times, spiegano perché gli Stati Uniti, l'Europa e altri sono diventati diffidenti nei confronti della Cina e hanno introdotto misure per limitare le acquisizioni straniere.

La Cina ha iniziato a spendere un’enorme quantità di denaro oltremare in questi ultimi anni; gli Stati Uniti hanno cercato di fermare l’espansione cinese, in particolare con barriere commerciali specifiche. Secondo il presidente Trump, la situazione è di interesse internazionale. La Cina sta provando a mettere le mani su informazioni sensibili di tecnologia americana e per questo ha dato il via ad una guerra commerciale con Pechino.

La Cina, dal suo punto di vista, sta cercando di liberarsi dell’impedimento americano che si oppone alla sua crescita. Anche altri paesi si sono messi in mezzo alla crescita cinese, come la Germania, il Regno Unito, Canada e Australia; hanno introdotto blocchi per nuove acquisizioni dirette alla Cina.