La verità sulla Libra di Facebook

Banche Centrali e Valute / Financial Times / 27 Giugno 2019


Il gigante dei social media sta fomentando l'hype che circonda la sua "blockchain" e la sua "criptovaluta", ma Jemima Kelly distrugge i 5 miti che sostengono la nuova valuta. Secondo il credo generale, una blockchain permetterà alla nuova criptovaluta di funzionare correttamente; la Libra blockchain è stata descritta come un database programmabile e decentralizzato, ma nei fatti non si tratta di una blockchain dato che mancano alcune caratteristiche fondamentali di questo modello.

La Libsa blockchain non avrà nè blocchi, nè catene, ma sarà una singola struttura di dati che registra la storia delle transazioni e degli stati nel tempo. Libra sarà un sistema decentralizzato, ma forse tale caratteristica è forzata.

Infatti, al contrario di altre criptovalute, Libra non usa il meccanismo di “Proof-of-work” che spingerebbe i minatori a continuare il network. I partners fondatori della Libra Association elaboreranno i propri nodi per validare le transazioni. Secondo le dichiarazioni di Facebook, Libra potrà ridurre le tasse per i pagamenti transfrontalieri, dovuti a fattori tecnologici, ma anche politici.

Facebook ha promosso la suo criptovaluta per aumentare l’inclusione finanziaria; tuttavia, non è chiaro come coloro che non sono in possesso di un conto bancario potranno accedere al sistema. La Libra inoltre legittima i BitCoin; di fatto, la sua blockchian non è una vera blockchian e questo impedisce che la Libra sia una vera criptovaluta.