Marc Faber: c’è una colossale bolla di credito in Cina

Mercati e Indici Finanziari / Bloomberg Business / 06 Gennaio 2016


06 gen 2016 Marc Faber, investitore e autore del "Gloom, Boom & Doom Report", dialoga con Francine Lacqua sull’annuncio della Federal Reserve, di una recessione negli Stati Uniti, dell'opportunità d’investimento negli US Treasury per 10 e 30 anni, dei problemi per l'economia cinese, e della sua preferenza per i mercati emergenti.

Gli USA sono in recessione, basta prendere in considerazione le esportazioni, la produzione industriale, le recenti vendite di auto, il rallentamento della crescita del credito; in particolare, quest'anno le basse prestazioni delle materie prime e dei titoli azionari nell'anno scorso. Devo rilevare che nel 2015 le performance di tutte le classi di attivo sono state povere, l’indice ha tenuto per le maggiori società ma la maggior parte delle azioni nel mercato statunitense è diminuita del 20% o forse di più. La FED ha creato una situazione in cui l’aumento dei prezzi degli assets avrà in futuro un rendimento molto povero. Le obbligazioni del tesoro per periodi dai 10 ai 30 anni, mostrano potenziale per gli investitori, poiché c’è un’alta probabilità che l'economia rimarrà debole anche in futuro, con la propensione dei tassi d’interesse a scendere piuttosto che a salire. Sull’indice S&P500 Marc pensa che sarà più basso degli attuali livelli, con un picco di rialzo in maggio per poi scendere dai massimi un 20 – 30% da quel livello.

Sulla situazione cinese era evidente già da due anni che l’economia della Cina stava rallentando. Si è creata una bolla colossale che non sappiamo come sarà risolta. Nella situazione attuale consiglierei di essere eccessivamente prudenti piuttosto che troppo ottimisti. La differenza tra offshore e onshore si sta allargando, questo comunque potrebbe non essere un problema per il governo cinesi in quanto potrebbe lasciar cadere i flussi internazionali, stampare denaro o acquistare attivi per sostenere il mercato azionario. La banca centrale cinese ed il governo potrebbe manipolare i mercati essenzialmente quasi all’infinito, fino a raggiungere il collasso finale.

Gli investitori hanno trascurato che siamo stati in un periodo colossale d’inflazione dei beni dal 1981 quando il Treasury Usa rendeva vicino il 16%. Abbiamo avuto un'esplosione di credito nel mondo e abbiamo avuto un reale rallentamento dell’attività economica e della crescita della produttività. Credo che nel prossimo futuro tutte le attività di mercato si arresteranno. Molti mercati in termini di dollari sono già diminuiti del 50 per cento e le valute sono state molto deboli nei confronti del dollaro.

Nel 2016 non vedo opportunità per il dollaro USA di essere una moneta forte. Nell’arco di 10 anni, preferirei investire in mercati emergenti piuttosto che negli Stati Uniti. Acquisterei oro dove prevedo un facile raddoppio dei prezzi con rischi molto bassi.