Nuova legge in Cina sugli investimenti esteri

Macroeconomia e Politica / Financial Times / 17 Marzo 2019


Il nuovo regolamento cinese mira a rassicurare le imprese internazionali e a facilitare un accordo commerciale statunitense, ma Lucy Hornby, del Financial Times, ritiene che potrebbe non rispondere completamente alle preoccupazioni degli investitori stranieri. Il Congresso Nazionale del Popolo è giunto al termine, dopo aver ospitato delegati provenienti da tutta la Cina.

Quest’anno in cima all’agenda c’era una nuova legge in favore degli investimenti esteri; tale norma vieta il cosiddetto “technology transfer” e rende illegale l’intromissione dei funzionari nelle operazioni delle società estere. Wang Ruihe, membro del comitato permanente NPC, racconta che in passato se un investitore straniero voleva investire in Cina doveva ottenere l’approvazione dalle autorità incaricate nell’ambito specifico; ora questa autorizzazione non è più necessaria. Si tratta di un modo di agire completamente nuovo per la Cina, che basava la strategia passata sulla condivisione di tecnologie e “know-how” con le imprese straniere.

La nuova norma è diretta al presidente americano Trump e punta a porre una fine alla guerra commerciale tra Cina e USA. Nonostante le buone notizie, non sembra che la notizia sia stata accettata positivamente dalla comunità internazionale degli investitori, preoccupati di venire sabotati nuovamente con dettagli della normativa. La nuova legge potrebbe smorzare alcune lamentele, ma Pechino dovrà fare ancora i conti con alcuni investitori domestici e stranieri.