Perché l'oceano è in pericolo?

Innovazione e Tecnologia / The Economist / 04 Marzo 2019


L'oceano è essenziale per la sopravvivenza della vita su questo pianeta: da cibo, regola l’equilibrio nell’atmosfera e guida l’andamento del meteo. Tuttavia, oggi gli oceani sono sottoposti ad una forte minaccia. Gli oceani producono circa la metà dell’ossigeno che noi respiriamo e sono abitati da centinaia di migliaia di specie diverse.

In sole quattro decenni però la grandezza della popolazione di pesci e altre creature marine si è dimezzata e molte specie stanno scomparendo. Quando si studia un ecosistema non si può focalizzare l’attenzione su un solo animale, ma bisogna estendere la prospettiva ad altre specie perchè ambiente e suoi abitanti formano un sistema complesso e interconnesso. Un elemento di allarme è sicuramente il riscaldamento globale.

Negli scorsi 100 anni, la temperatura della superficie marina si è alzata di 0,9°C e ciò ha messo in crisi l’esistenza di molti coralli e di molte specie ad essi legate. Un altro elemento di rischio per gli oceani è dato dall’inquinamento delle acque dovuto a fertilizzanti, detergenti e plastica. La plastica è in aumento negli oceani sotto forma di piccole particelle che possono avere un effetto disastroso sugli animali, ma anche sull’uomo.

Infine, un rischio è dato dall’eccessiva pesca praticata negli oceani: ogni anno circa 90 milioni di tonnellate di pesce vengono pescate dal mare. Una delle risposte all’inquinamento e ai danni ambientali è stata la creazione di aree marine protette in cui la pesca e le altre attività umane sono limitate. In media, aree pienamente protette aumentano la vita marina del 400%, ma ad oggi solamente il 3,6% degli oceani viene protetto in questo modo.