Perché Tesla sta puntando in Cina

Innovazione e Tecnologia / Wall Street Journal / 25 Gennaio 2019


Tesla sta costruendo una massiccia fabbrica a Shanghai, la prima fabbrica automobilistica interamente di proprietà straniera in Cina. Trefor Moss di Wall Street Journal spiega quali sono le sue intenzioni e perché scegliere di aprire una fabbrica così grande nel mezzo delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti.

Il primo ministro cinese ha accolto calorosamente Elon Musk e gli ha anche offerto una green card. Il proprietario di Tesla ha ideato la costruzione di una fabbrica in grado di produrre circa 500.000 veicoli all’anno. Tesla ha scelto il mercato cinese perché è il mercato più grande e potenzialmente in espansione per il settore dei veicoli elettrici; solamente lo scorso anno, le auto elettriche vendute hanno raggiunto 1,26 milioni contro i 361.307 venduti in America.

Nuove regole impongono alle industrie estere che lavorano in Cina di sfruttare la manifattura cinese e ciò implica una condivisione di profitti, ma anche di tecnologie con i partner cinesi. Le nuove regole darebbero a Tesla la possibilità di lavorare in modo indipendente sul territorio cinese. Anche se il presidente Trump ha spinto per l’aumento della produzione interna americana, le tariffe hanno resto i prodotti manufatti cinesi molto più economici.

Costruendo direttamente sul territorio, Tesla sarebbe in grado di raggiungere i clienti più facilmente, evitare le tariffe e incrementare il volume delle sue vendite. Ci sono comunque molti rischi e difficoltà; ad esempio sarà difficile gestire in autonomia l’intera impresa, ma anche navigare all’interno della burocrazia cinese, mancheranno inoltre partner con cui dividere costi e rischi. Un altro elemento rilevante sarà la competizione con altri produttori già sviluppati nel mercato cinese.