Trumponomics versione Punk

Macroeconomia e Politica / Financial Times / 12 Ottobre 2016


Nell'ultima collaborazione tra Economia Punk e FT, Martin Sandbu approfondisce le realtà economiche del candidato alla presidenza Donald Trump.

Il repubblicano Donald Trump vede l'America come un luogo spaventoso; nella realtà non è poi così male nel complesso poiché il reddito delle famiglie è aumentato e l'economia ha aggiunto milioni di posti di lavoro. Ma ci sono persone che hanno visto solo un peggioramento del paese negli ultimi 40 anni e Trump a questi ha promesso di riportare gli Stati Uniti di nuovo alla gloria.

E' difficile capire come potrà concretizzare le sue promesse poiché è una persona imprevedibile. Diminuirà le tasse per le persone più ricche, non portando alcun aiuto alle classi medie e basse che pagheranno ancora più tasse sotto il governo di Trump. La sua logica vede una strategia dove i più ricchi creeranno molti posti di lavoro, sebbene non ci sono prove che lo sostengono, mentre i tagli alle tasse aggiungeranno 5 miliardi di dollari al debito Pubblico.

Donal Trump si è comunque posto come un repubblicano diverso poiché vuole costruire un muro lungo il confine con il Messico, senza spiegare come i forti controlli sull'immigrazione riporteranno prosperità al paese. E' ancor meno repubblicano sul tema del commercio internazionale in cui è contrario agli accordi di libero scambio e vuole mettere elevati dazi all'importazione, fino al 45% per i prodotti della Cina. Quasi tutti gli economisti non sono d'accordo con i piani di Trump affermando che anche se alcuni americani hanno perso il lavoro per la globalizzazione molti di più ne hanno acquisiti nuovi e migliori per questo. La maggior parte degli americani pensa che il libero scambio sia un'opportunità non una minaccia.