Vincitori e i perdenti secondo la riforma sulle tasse di Trump

Banche Centrali e Valute / CNBC / 28 Settembre 2017


Mike Santoli e Steve Liesman della CNBC ci parlano di chi uscirà vincitore e chi perdente dalla proposta di legge repubblicana sulla riforma fiscale e delle scorte di contanti delle compagnie estere. In merito al tema del denaro custodito all’estero possiamo individuare due tipi di motivi per cui la gente fa tale scelta: alcuni gestiscono operazioni all’estero, altri invece vogliono preservare il proprio denaro dalle tasse statunitensi. Questo porta grandi benefici per le imprese che evitano troppe tasse e in più è di supporto all’aumento di dividendi e riacquisti.

Alcune aziende perderanno le detrazioni mentre altre le manterranno, ci saranno deduzioni sugli interessi e infine il credito R&D potrebbe restare. Un altro grande tema è quello del capitale e del lavoro: l’amministrazione sostiene che il lavoro otterrà un aumento del 70% circa dall’imposta sulla società, ma molti ritengono che le percentuali siano troppo alte. Inoltre è ancora molto acceso il dibattito che riguarda il pagamento della maggior parte delle tasse da parte degli azionisti o dei lavoratori. Per quanto riguarda la questione del denaro oltreoceano, in realtà non si tratta di soldi totalmente esteri dato che molto di essi sono presenti sotto forma di beni patrimoniali come obbligazioni societarie, fondi pubblici e fondi comuni del mercato monetario.

Il denaro all’estero è inaccessibile per l’uso interno come l’acquisto di azioni e riacquisti, è categorizzato in una banca globale, può trovarsi ovunque e semplicemente la Federal Bank non può applicarci detrazioni fiscali in base ad un accordo stabilito.

Il modello proposto dalla Casa Bianca suggerisce quello che in gergo viene chiamato “deemed repatriation”, cioè un meccanismo per cui se il denaro non viene riportato all’interno, viene tassato tutto ciò che si possiede all’estero; l’unica soluzione possibile è quella di chiedere un rimpatrio, dato che i vantaggi di tenerlo all’estero sono scomparsi.

Secondo molti economisti ci sono 3 temi che ruotano hanno a che fare con la localizzazione estera del denaro: tasse, salari e valuta. Di certo non possiamo aspettarci che tutte le società che oggi stanno svolgendo operazioni all’estero portino tutto all’interno del paese, ma una parte lo farà e la liquidità che verrà liberata grazie agli investitori presto troverà un posto nell’economia e non solo nei mercati finanziari.

Se il denaro fuoriesce dal fondo di cassa nazionale ed entra in azioni, riacquisti e dividendi si può avere un rialzo dei tassi di interesse come risultato, questo avverrebbe soprattutto se il denaro si spostasse molto rapidamente.